L’Europa non ha futuro se dimentica o, peggio, rinnega, le proprie origini: i valori giudaico-cistiani che sono alla base della sua prosperità, anche economica. È questo, in sintesi, il messaggio uscito dal convegno promosso dal nostro giornale lunedì 8 Aprile nell’accogliente salone di rappresentanza di Villa Recalcati, sede della Prefettura e della Provincia di Varese.
Il Tema “Europa 2024-2029: rifondazione o dissoluzione”, dopo l’introduzione del presidente dei Giornalistoi Europei, Paolo Maganotti, è stato approfondito da tre dotte relazioni tenute da monsignor Ettore Malnati, Teologo, già vicario episcopale della Diocesi di Trieste, da Giacomo Samek Lodovici, professore Associato in Filosofia morale all’Università Cattolica di Milano e da Pietro Fiocchi, europarlamentare del Gruppo ECR, ingegnere aerospaziale ed ex presidente di Fiocchi of America Inc.
Monsignor Malnati ha illustrato i quattro temi che l’Europa dovrebbe sviluppare per meglio qualificare la propria opera: diritti fondamentali ed inalienabili della persona umana; interculturalità; tutela dell’ambiente e promozione di uno sviluppo eco-sostenibile; garanzia della libertà religiosa.
Il professor Samek Lodovici, da filosofo, ha mirabilmente posto l’accento, sulle idee, sui valori che dovrebbero presiedere l’Istituzione europea e volutamente non è entrato nel merito degli eventi che essa genera.
Suggestiva e pregante la sua disamina articolata su ciò che ha consentito all’Occidente, di cui l’Europa è espressione preminente, di primeggiare. Una disamina racchiusa nelle vicende di tre simboliche città: Atene (maestra di democrazia), Roma (grande esempio di libertà e culla della legge morale naturale) e Gerusalemme (fonte di quei valori giudaico-cristiani che sono alla base dello sviluppo del Vecchio Continente).
Dal canto suo l’europarlamentare Fiocchi ha ammonito «a non perdere la supremazia nel controllo della tecnologia perché, se ciò avvenisse, sarebbe la fine dell’Europa».
Dopo anni di sbornia ideologica (green, animalismo, inno alla decrescita felice, etc), «nell’ultimo biennio Commissione e Parlamento europei», ha sottolineato l’Europarlamentare, «hanno cominciato a concentrarsi su temi di concreto interesse per milioni di europei».
La nostra collega Donatella Salambat, che ha moderato il dibattito, in chiusura ha dato la parola al direttore, Alberto Comuzzi, che, dopo avere spiegato l’origine della nostra testata (un giornale online che ha preso idealmente il testimone dal settimanale cattolico “Il Luce”, chiuso nel 2007 dopo 94 anni di attività), ha sottolineato come «l’Unione Europea sia un’istituzione da salvaguardare, a patto, però, che tuteli e valorizzi le eccellenze dei popoli che la compongono». Entrando nel merito della linea editoriale di Vareseinluce il Direttore ha specificato che «gli eroi della testata sono la piccola e media impresa, gli artigiani, le partite Iva, senza trascurare, per altro, grandi aziende strategiche come Leonardo (che ha ben 4 stabilimenti nella nostra provincia sui 6 che operano in Lombardia) e, nel contempo, il prezioso lavoro svolto dalle Forze dell’ordine che, spesso appartate e nel nascondimento, assicurano la nostra sicurezza».
Comuzzi, a nome anche dei giornalisti delle testate gemelle di Vareseinluce (Resegoneonline, Valtellinanews, Comolive) ha ringraziato i numerosi presenti e soprattutto i liceali dell’Istituto G.B. Montini venuti da Milano e del Liceo scientifico Manfredini di Varese per avergli, come egli ha detto, «scaldato il cuore».
A dare lustro all’evento, presenti in sala, tra gli altri, il generale Crescenzo Sciaraffa, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Varese, il colonnello Marco Gagliardo comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, il Ten. Colonnello Pasquale Totaro, in rappresentanza del generale Francesco Vestito, comandante della Prima Regione Aerea, Pier-Maria Morresi, presidente provinciale dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, numerosi sindaci, rappresentanti di Associazioni combattentistiche e alcuni sacerdoti. Anche il prefetto, dottor Salvatore Pasquariello, impegnato per compiti istituzionali, ha voluto comunque essere presente e s’è intrattenuto per qualche istante con i relatori al termine dei lavori. (r.v.)